IL CORTEGGIO


Il nostro Corteggio Storico è composto da circa novanta elementi tra figuranti, musici e sbandieratori. Il suo scopo è di raccontare il nostro Terziere e i suoi abitanti così come erano nel  1400; è infatti a questo periodo storico che si rifanno i nostri costumi riprodotti da opere del Pollaiolo, di Piero della Francesca, di Masolino da Panicale,di Vittore Carpaccio e di altri  artisti del periodo. Per la loro realizzazione sono stati rispettati sia le fogge dalle linee sobrie che i materiali ricchi e preziosi, comei damascati, i velluti in cotone e le finiture in oro e in pelliccia tipiche dell'abbigliamento dei nobili dell'epoca. Ad aprire la sfilata è sempre il nostro Gonfalone che porta l'insegna del Terziere il giglio bianco, i colori verde e arancio e gli stemmi delle famiglie Onesti, Acquisti e Reattelli.

Le prime due erano casate particolarmente importanti del periodo in questione, la terza, molto più recente, è ancora oggi un punto di riferimento del Terziere ed è stata inserita come anello di congiunzione tra passato e presente, come segno di continuità nelle nostre tradizioni. A scortare il Porta Gonfalone c'è lo schieramento degli Armati di Porta Santa Maria, un tempo erano loro i "Berrovieri" (così li chiama il Ghizzi) che presidiavano Porta Fiorentina, allora Porta Santa Maria, essendo questa uno dei principali accessi al borgo.
Lo schieramento è composto di sette Alabardieri e di tre Alfieri Porta Insegna, a guidarli è il Capitano, che in questo caso non rappresenta solo l'autorità militare, ma anche la carica consiliare dell'unico responsabile della carriera del Palio.

Al potere delle armi segue quello della Chiesa: un chierico e due Francescani accompagnano il Vescovo che abbiamo voluto inserire per porre l'accento sulle origini religiose della festa del Palio, dedicata da sempre alla Madonna delle Grazie del Rivaio, oltre che per ricordare il convento dei frati Francescani che si trovava adiacente alla Chiesa di San Francesco in quello che una volta si chiamava "Borgo di Gracia", inoltre, per sottolineare l'importanza della Chiesa nella società quattrocentesca.

Dopo di loro sfilano, precedute da un paggio che porta la bandiera con i nostri colori, le tre maggiori cariche amministrative del Terziere: il Priore, il Cancelliere e il Camerlengo seguite dal Provveditore che svolge il ruolo di cerimoniere.
Anche i nobili che abitavano il Terziere hanno il loro posto nella parte centrale del corteggio; ogni famiglia sfila con le sue dame, i suoi cavalieri e con un paggio che porta un piccolo gonfalone con l'insegna della casata.
Ma benché sia affascinante ricordare i fasti e le raffinatezze dei nobili, gli abiti eleganti e il portamento altero è necessario tenere presente che questi erano una parte esigua della popolazione che era composta per lo più da Popolani, cioè da persone di ceto basso, contadini, artigiani e bottegai. 
Ai Popolani è dedicata la parte finale della sfilata: i figuranti che indossano abiti in perfetto stile quattrocentesco ma, di materiali poveri, naturali ci dimostrano più di qualunque parola, i contrasti e le contraddizioni di un'epoca ricca di fervore artistico e intellettuale,di grandi ricchezze per alcuni e di estrema povertà e ignoranza per altri.
Del resto sono proprio queste contraddizioni a rendere il Quattrocento un'epoca così affascinante, da studiare, da capire e da rappresentare con il massimo rispetto.